Crescono gli accessi all’ambulatorio Lilt: per tagliare i tempi di attesa, entra nella squadra il radiologo Giuseppe Bandi
MORTARA - Tempo di bilanci alla Lilt di Mortara che, nel 2024, ha registrato un aumento delle richieste. Si chiude così un anno da record per la sezione mortarese della Lega italiana lotta ai tumori. L’ambulatorio sorto nel lontano 2001 per iniziativa di Eugenio Gandolfi e Riccardo Tacconi per prevenire ed assistere con l’offerta di esami radiologici ed ecografici di prevenzione le patologie legate all’insorgere dei carcinomi mammari. Le attività sanitarie, da tempo implementate anche con visite urologiche (prevenzione del carcinoma prostatico) e dermatologiche (prevenzione del melanoma), hanno visto accedere 2mila e 351 pazienti (erano stati 2 mila 325 nel 2023), che si sono sottoposti a mille e 789 ecografie, mille e 554 mammografie, mille e 840 visite senologiche, 436 visite dermatologiche e 14 visite urologiche. Complessivamente nel 2024 sono state completate 140 sedute ambulatoriali con i volontari impegnati per oltre 2 mila e 500 ore complessive. L’aumento delle richieste, registrato soprattutto a partire dal settembre 2024, ha purtroppo allungato i tempi di attesa (comunque sempre ridottissimi per i casi di urgenza conclamata) cui ora la Lilt sta facendo fronte con l’inserimento di un terzo medico radiologo nella persona del dottor Giuseppe Bandi che si viene ad affiancare alle storiche figure del dottor Carlo Pagetti e della dottoressa Elisabetta Above, tanto che si prevede di colmare i ritardi entro il prossimo mese di marzo al più tardi (al 31 dicembre la lista d’attesa superava già le 200 unità). Nel corso del 2024 l’ambulatorio ha registrato 10 nuovi casi di tumore mammario e segnalato 75 casi sospetti.
L’andamento dei casi rilevati, fortunatamente, non presenta incrementi e si inserisce nelle medie già registrate negli anni scorsi. Per il 2025 l’ambulatorio prevede di migliorare ulteriormente le proprie attrezzature medicali con l’acquisizione di un nuovo strumento per la documentazione sistematica e standardizzata delle macchie melanocitarie e la ricerca dei nevi di nuova formazione e di quelli che si sono modificati nel tempo. Non sarà inoltre da escludersi, se si troveranno i necessari finanziamenti (da ricordare che l’ambulatorio di Mortara non ha mai ricevuto contributi pubblici e si è sempre retto con le oblazioni volontarie dei pazienti e le donazioni di alcuni benefattori disposte con lasciti testamentari) che si prenda anche in esame la sostituzione del mammografo raggiungendo l’attuale, a fine 2025, i dieci anni di vita.