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L’Ente nazionale risi ritiene “inaccettabile” l’accordo commerciale di libero scambio tra l’Unione europea e il Mercosur, il mercato comune dell’America Latina. “L’intesa raggiunta di recente non fa gli interessi dei risicoltori europei – sintetizza Natalia Bobba, presidente dell’Ente nazionale risi – Chiediamo reciprocità e protezione delle nostre produzioni”.
Nello specifico, nell’accordo firmato in Uruguay dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, è prevista una concessione ai Paesi sudamericani di un contingente di riso a dazio zero di 10mila tonnellate per il primo anno, che si incrementerà ogni anno di 10mila tonnellate fino ad arrivare a un massimo di 60mila tonnellate. “Giustamente – prosegue Natalia Bobba (nella foto) – gli agricoltori europei sono sul piede di guerra perché nell’accordo manca il principio di reciprocità indispensabile per non far entrare nell’Unione europea prodotti agroalimentari ottenuti senza il rispetto dei parametri ambientali e di sicurezza alimentare, che, invece, devono essere garantiti per i nostri prodotti. Ancora una volta la Commissione europea è andata dritta per la propria strada, incurante del forte malcontento espresso dal mondo agricolo europeo: l’Ente nazionale risi si adopererà affinché l’Italia voti contro l’accordo oppure, come dichiarato dal ministro Lollobrigida, che siano previste adeguate garanzie sulla reciprocità, la protezione delle nostre produzioni e delle compensazioni per eventuali danni che potremmo subire”.
Dopo il controllo finale da parte di entrambe le parti, il testo sarà tradotto nelle lingue ufficiali dell’Unione e presentato al Consiglio e al Parlamento. La Francia, che si è sempre dichiarata contraria, sta cercando alleati per ottenere una minoranza di blocco in seno al Consiglio che si verificherebbe con il voto contrario di quattro Stati membri in rappresentanza del 35% della popolazione dell’Ue. L’Italia rappresenta dunque l’ago della bilancia per il destino dell’accordo.