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Benino. L’economia pavese inizia a vedere la luce in fondo al tunnel, grazie a timidi segnali di ripresa. Ma l’aumento dei costi fa paura. Si è parlato di economia e prospettive future nel  pomeriggio di ieri, martedì 24 gennaio, per la Giornata dell’economia in Camera di Commercio. Illustri ospiti e relatori hanno commentato la situazione provinciale attraverso gli indicatori emersi dall’analisi realizzata dall’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Pavia in collaborazione con l’Istituto Guglielmo Tagliacarne.
Lo scenario economico che si presenta a Pavia nel 2022 è caratterizzato dal forte mutamento della condizione economica delle aziende pavesi: si registra una perdita di produttività stimabile nel 13%, in media con le tutte le imprese italiane, dovuta all’aumento dei costi di produzione determinati dal rincaro energetico. 5 aziende su 10 si dichiarano preoccupate dalla crisi e dall’aumento dei costi, reduci dagli impatti dovuti alla difficoltà di approvvigionamento delle materie energetiche e all’aumento dei prezzi delle stesse.
“Provenendo da un periodo 2019-2020 molto, molto complicato, il 2021 e 2022 hanno sicuramente beneficiato di un cosiddetto “rimbalzo tecnico” - dichiara Giovanni Merlino, commissario straordinario della Camera di Commercio - I dati lasciano spazio ad un cauto ottimismo, pur a fronte di un 2022 gravato da tante brutte incognite: guerra, relazioni internazionali, costi energetici.”
Volgendo uno sguardo al bilancio 2021, Pavia aveva registrato un valore aggiunto complessivo di 12,273 milioni di euro, traducibile nel 3,5% del dato lombardo e allo 0,8% per il dato nazionale, registrando una crescita costante del +6,3% rispetto al 2020.
Generalmente tutti i settori hanno registrato incrementi rispetto al 2020, traducibili in un forte segnale di ripresa dopo il periodo di emergenza sanitaria, con dei picchi nei livelli di crescita registrati particolarmente nel settore delle costruzioni.
Si rilevano anche aumenti per quanto riguarda il valore aggiunto pro-capite: nel 2021 la provincia di Pavia ha registrato un incremento del 6,8%.
Una timida nota positiva dello scorso anno è l’andamento delle imprese: i dati disponibili fino a novembre 2022, a confronto con il 2021, mostrano un lievissimo aumento dello 0,05% delle imprese registrate e un incremento dello 0,22% delle imprese attive sul territorio pavese.
Complessivamente il saldo tra iscrizioni e cessazioni della provincia è positivo nel 2021 (+140). Le imprese pavesi a conduzione maggioritaria femminile, giovanile e straniera registrano complessivamente un tasso positivo tra iscrizioni e cessazioni (+39 per le prime, +453 le seconde e +247 le straniere).
Un interessante +19% nell’export si registra nei primi tre trimestri 2022 (dato nazionale +20,6%), con particolare riferimento al settore delle sostanze e prodotti chimici (+51,4%).
Rapportando i flussi di export tra Pavia e provincia ed Europa si registra una percentuale che supera l’80%.
Si può notare anche una crescita nelle importazioni, registrata nei primi tre trimestri del 2022, di un ritmo pari al più 37,1%, provenienti principalmente da Germania e Francia.
Passando all’occupazione, la nostra provincia nel 2021 conta un totale di 225,5 mila occupati, contribuendo al 5,2% dell’occupazione regionale e all’1% degli occupanti nazionali. Il totale degli inattivi (tra i 15 e i 64 anni di età) corrisponde a 102 mila unità nel 2021, dato in diminuzione rispetto al 2020 (-3,3%), ma in crescita di oltre il 10% rispetto al 2019.
Le previsioni del mercato del lavoro dicono che a Pavia sono previsti 9.580 ingressi sul mercato del lavoro per il periodo gennaio - marzo 2023. Il settore dei servizi alla persona è il principale in termini di nuove entrate, seguito poi dai settori commerciali e dei servizi turistici tra cui l’accoglienza e la ristorazione. Il 23% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore rispetto alla media nazionale (25%), il 18% delle entrate vede coinvolto personale laureato e per il 65% viene richiesta esperienza professionale specifica.
“Fortunatamente comunque si rilevano segnali di ripresa e, per questo motivo, è importante continuare ad aiutare i settori della nostra economia, ma anche le nostre aziende, i posti di lavoro ed i lavoratori. Non si deve dare ai cittadini ed agli imprenditori la sensazione di essere stati abbandonati dalle istituzioni e per far questo è fondamentale sostenerli nelle loro attività e iniziative. La nostra Camera di Commercio – conclude il commissario - continuerà a lavorare, finché le sarà consentito, in prima linea attraverso i suoi contributi, le sue iniziative di promozione e soprattutto le sue risorse umane”.

Turismo: c’è ancora molto da lavorare...

Pavia nel 2021 conta 91 esercizi alberghieri, contribuendo per il 3,2% dell’offerta ricettiva lombarda. Con una flessione del 4,3% Pavia perde quattro strutture ricettive rispetto al 2020, in controtendenza rispetto alla regione Lombardia che invece registra un saldo positivo pari a 1,1%. L’offerta ricettiva della provincia è maggiormente concentrata sugli alberghi a tre stelle, che coprono una quota del 41,8% del totale, contando il 50% delle camere disponibili. Contenuta invece la presenza di alberghi quattro stelle, che contribuisce per il 2,2% del totale e l’1,1% di camera disponibili. Assente l’offerta ricettiva a 5 stelle e di lusso.

...nel 2021 in provincia 359mila visitatori

Con oltre 359mila presenze registrate nel 2021, Pavia ha una permanenza media di poco superiore ai due giorni. Il numero registrato nel 2021 è superiore in valore assoluto rispetto ai dati del 2020, con un miglioramento degli arrivi di quasi il 50% in tendenza con l’andamento provinciale e nazionale. I campeggi e i villaggi turistici hanno visto una crescita negli arrivi del 94 per cento nel 2021 rispetto all’anno precedente. Ovviamente sul 2020 gravavano le infinite limitazioni dovute alla pandemia da Coronavirus esplosa proprio nel marzo di quell’anno. Le provenienze totali sono in larga parte dell’Italia per tutte le tipologie di struttura ricettiva.

Qui si produce l’85% del riso della Lombardia

Pavia è una provincia a trazione agricola, mostrando delle eccellenze, nonché una tradizione importante per quanto concerne la coltivazione del riso, tanto da risultare oggi la principale provincia produttrice a livello nazionale. Nel 2021 Pavia ha registrato una produzione totale di oltre 5 milioni di quintali su poco più di 81mila ettari di superficie. 
La provincia copre inoltre l’85% della produzione di riso regionale e oltre il 36% di quella nazionale. Pavia produce anche oltre il 53% delle uve da vino e da tavola della Lombardia, una produzione principalmente dedicata a vini Dop e Igp.