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MORTARA - Mortara ricorda il suo martire nel quinto anniversario della beatificazione. La memoria liturgica del Beato Teresio Olivelli, fissata dalla Santa Sede il 16 gennaio di ogni anno, richiama le comunità parrocchiali delle diocesi di Como, dove è nato, di Vigevano dove è vissuto, di Pavia dove è stato alunno e poi rettore del collegio Ghislieri, e dell’Ordinariato Militare a ricordare nella celebrazione della Santa Messa e nella Liturgia delle Ore il giovane martire della fede, ucciso nel campo di concentramento di Hersbruck, in Baviera, il 17 gennaio 1945. Tale memoria liturgica, quest’anno si colloca nel contesto del quinto anniversario della beatificazione avvenuta a Vigevano il 3 febbraio 2018 nel palazzetto dello sport. 
La comunità diocesana vigevanese celebrerà il significativo anniversario domenica 22 gennaio nella basilica di San Lorenzo, nella parrocchia della città del Beato, con una solenne Messa alle 18, animata dalla Corale laurenziana e presieduta dal vescovo monsignor Maurizio Gervasoni. 
Nel cuore di quanti hanno preso parte all’indimenticabile evento di cinque anni fa, risuonano ancora le parole del Cardinale Angelo Amato, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi e Rappresentante del Santo Padre: “Sappiamo bene che la violenza può uccidere una persona, ma non può uccidere una causa. Il carnefice ha ucciso Teresio Olivelli, ma non il Vangelo, difeso e testimoniato ancora oggi da fedeli coraggiosi e forti fino al martirio. Il mondo è sempre il campo aperto della lotta senza quartiere delle forze del bene contro le forze del male. Ma il bene ha in sé il segreto della vittoria, che consiste nel far fiorire nel cuore dell’essere umano il seme della libertà, della verità e della carità”. 
Ucciso in odio alla fede il 17 gennaio 1945 nel lager di Hersbruck: 77 anni fa la sua esistenza terrena si concludeva con l’estremo sacrificio. E La Chiesa, dopo un lungo iter, ha riconosciuto la santità di vita del giovane Teresio Olivelli proclamandolo beato.
Morto a soli 29 anni, rappresenta oggi un fulgido esempio di carità per tutti i giovani. Ed è stata proprio la carità a segnare la sua breve, ma intensissima, vita. Quella di Teresio Olivelli è stata una vicenda umana e spirituale veramente straordinaria. Ha vissuto il suo tempo cercando di cristianizzare nel suo quotidiano la società: dall’inevitabile confronto con le dottrine atee e materialiste che hanno segnato i primi decenni del “secolo breve” fino al dramma della guerra che Olivelli ha vissuto sulla propria pelle nella drammatica ritirata di Russia dell’Armir, dal suo impegno nell’Azione cattolica fino all’esperienza resistenziale. Una vita breve culminata nella sublime imitazione di Cristo, in quell’offrirsi in olocausto che gli è valso l’appellativo di “Difensore dei deboli”. 
“Il quinto anniversario della beatificazione di Teresio Olivelli ci offre una nuova opportunità per contemplare un fedele laico che, animato da fede profonda e carità ardente, portò l’amore nell’inferno di Flossenburg e di Hersbruck. – spiega monsignor Paolo Rizzi, sacerdote mortarese in servizio presso la Segreteria di Stato di sua Santità e postulatore della Causa di beatificazione e canonizzazione di Olivelli – In questi luoghi disumani e del più spietato orrore, egli, anche se più volte bastonato a causa del suo atteggiamento religioso e dei suoi gesti di carità, non rinunciò ad esser solidale con gli altri prigionieri, offrendo conforto e speranza e privandosi della scarsa razione di cibo per donarla agli altri. Anche se era vietato, pregava e faceva pregare, accompagnando spiritualmente i moribondi con la sua presenza orante e consolante. La presenza e la straordinaria donazione di sé di colui che a ragione è stato definito il “Difensore dei deboli”, furono una luce nei campi di concentramento, la sua generosità e la preghiera scaldarono i cuori anche nel gelo dell’inverno tedesco”.
Il ricordo di Teresio Olivelli si esprime soprattutto con la preghiera e nella riscoperta della spiritualità e del carisma del martire. Fedeli, devoti ed estimatori del martire possono vedere nel Beato Olivelli un intercessore di favori e grazie celesti. Oltre che un esempio quotidiano. Gli insegnamenti di Olivelli, infatti, sono vicini ai tempi moderni: non ha esitato, armato di coraggio e fede, a vivere appieno l’identità cristiana.